A volte, il telefono squilla, e sappiamo già chi sta chiamando un secondo prima di guardare il numero che compare sul display; altre invece stiamo pensando a tutt’altro, e all’improvviso ci viene in mente una persona che dopo poco incontriamo, sentiamo al telefono, o della quale qualcuno ci parla.

L’intuizione è uno strumento e un’importante risorsa della quale tutti disponiamo in modo più o meno consapevole e che possiamo imparare a riconoscere e a potenziare. Per stare meglio con se stessi oltre che con gli altri, tra le mura di casa così come sul lavoro. Lo stereotipo e la convinzione che vuole il mondo privato e quello del lavoro come due entità diverse e separate, infatti, non corrisponde al vero.

Ognuno di noi è ciò che è in ogni momento della giornata, ed è guidato dai valori che ha interiorizzato sia che si muova in campo lavorativo sia in famiglia. Quindi, anche il comportamento che ci caratterizza nel professionale, è frutto del nostro stato interiore.

Siamo sempre la stessa persona, sia in famiglia o con gli amici, sia nell’ambiente di lavoro, con i colleghi o con i clienti. Più impariamo a conoscerci e a stare bene come persone, più anche il mondo del lavoro si arricchisce e ne trae beneficio.

Edith Jurka, professore di psichiatria alla Università di Yale (Usa), ha messo a punto un intero programma personalizzato allo scopo di esercitare uno stile di vita in grado di potenziare l’intuizione e sottolinea alcuni semplici percorsi che permettono di trovare la propria via alla consapevolezza intuitiva. Attraverso la mente, il corpo e i mutamenti nelle sensazioni, e le esperienze vissute.

Imparare ad ascoltare i segnali per cogliere le intuizioni

Cominciamo dalla mente: sono tanti i segnali che possono arrivarci attraverso di lei. Può bastare una rapida e fuggevole immagine, un presentimento che si manifesta chiaramente, una consapevolezza improvvisa di come idee disparate siano in realtà connesse tra di loro e così via.

Anche il corpo è un ottimo strumento per entrare in contatto con il proprio intuito: può bastare una contrazione muscolare, o un improvviso sconvolgimento o una stretta allo stomaco.

E poi ci sono le esperienze dirette, come ad esempio quelle che siamo soliti definire come “coincidenze”, e che possono essere molto utili nel fornirci un segnale, un supporto in più di fronte a una scelta o a una decisione da prendere.

Ciò che fa la differenza è quindi porsi in uno stato di apertura e osservazione,  mettendo da parte l’ego e ottenendo come risultato anche una maggiore saggezza.

Sul lavoro, l’intuito va di pari passo con altri tre importanti elementi:

  1. una buona preparazione di base nel proprio settore;
  2. evitare la tendenza ad affidarsi unicamente all’approccio metodico e scientifico;
  3. la disponibilità a prendersi completamente la responsabilità di tutto ciò che accade nella propria vita, lavoro compreso.

In breve, si tratta di abbracciare una visione del mondo completamente personale.

E’ necessario essere sempre più in contatto con se stessi: è molto utile ad esempio prendere l’abitudine al mattino – prima di alzarsi dal letto – di dedicare un paio di minuti a se stessi in modo da aumentare la consapevolezza di sé e della propria ricettività.

Non solo è possibile utilizzare l’intuito sul lavoro, ma  è molto utile.

Provate a immaginare di saper motivare in modo gentile le persone a dare il meglio di sé nella professione, senza confronti e tensione; di dare energia a voi stessi, al vostro staff, ai vostri clienti, in modo che siano contenti di essere presenti ogni giorno sul posto di lavoro, insieme a voi, come collaboratori o clienti.

Immaginate di poter percepire le reali necessità di chi si affida a voi e alle vostre capacità professionali, ascoltando anche ciò che non viene detto tramite le parole e riuscendo così a mettere a proprio agio, a rinfrancare e sostenere gli altri.

Tutto ciò lo si può ottenere con l’intuizione, semplicemente mettendo a tacere la propria mente ed entrando in uno spazio di ascolto neutro, in modo da percepire sia ciò che la vostra intuizione può rivelare, sia ciò che l’altra persona vorrebbe condividere con voi anche se non è in grado di farlo in modo consapevole: un sorriso, un tocco diverso, una pausa, uno sguardo ecc., sono tutti elementi di comunicazione non verbale che possono aiutarvi a capire i bisogni di chi avete di fronte, a entrare in sintonia con loro e dare molto più di una normale prestazione professionale.

Quando l’intuizione entra a far parte del proprio quotidiano, può succedere che, se da giorni state cercando una risposta, la soluzione vi appaia durante le attività di routine, anche le più banali. È importante quindi essere attenti e avere fiducia che la risposta arriverà. Usare il proprio intuito vuol dire chiedere e saper aspettare, senza sforzo e fatica. Da questo spazio può nascere un nuovo movimento, un’azione che si genera dal nuovo, a volte dal non conosciuto.

Un’azione che è la risposta del momento presente e non una ripetizione di vecchi schemi e modelli che hanno funzionato in passato ma che non tengono conto che la realtà è in continuo movimento e mutamento e, che per rispondere alle sfide di oggi, servono risposte nuove che non si possono trovare nel deposito del già fatto, del già pensato, e dei pensieri  riciclati della mente.