“[…] quello che la gente dice di te dopo che hai lasciato la stanza“, ecco come definisce la reputazione Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon.

Dimmi cosa condividi e ti dirò chi sei

Basta un click e le informazioni sulla reputazione di una persona, di una azienda o di un prodotto si trovano istantaneamente. Siti web, blog, social network come Facebook, Linkedin, Instagram; o articoli, subito reperibili grazie ai motori di ricerca. Tutto resta indelebilmente registrato, intrappolato nella rete. Dalle foto dell’infanzia, pubblicate da qualche parente, a quegli scatti ripresi durante un party dove tutti erano un po’ su di giri e che qualche amico o amica ha postato sulla sua pagina fissandoti con indelebili tag. Tutto questo parla di noi e si traduce nella nostra reputazione online.

Informazioni magari vecchie di qualche anno, lontane dal nostro contesto attuale o anche singoli frame che, separati dal resto della pellicola, possono essere letti dando loro un qualunque significato a scelta. Proprio perché immersi in un melting pot di informazioni che ci riguardano, è utile, periodicamente,  fare una ricerca su di sé per verificare il modo in cui appariamo, cercando di metterci al corrente di qualsiasi nuovo risultato di ricerca che contenga il nostro nome. Scoprire, insomma, qual è la nostra reputazione online e in che la nostra attività su web e social network agisce su di essa.

Internet e social network, una cassa di risonanza per le opinioni di tutti

Commenti, feedback degli utenti, “mi piace” . Il web è una cassa di risonanza.

Oggi siamo abituati ad esprimere opinioni un po’ su tutto e  abbiamo sviluppato una crescente fiducia verso le “informazioni social”.

Questo può intimorire, ma non sempre è possibile esimersi dall’essere presenti nel mondo digitale. Infatti, secondo i datori di lavoro più moderni, un candidato che non ha una presenza digitale può essere considerato negativamente o quantomeno portatore di una stranezza e ciò può impattare non positivamente su una eventuale selezione.

Soprattutto se si trattano argomenti delicati come quelli del mondo del business, se si esprimono legittime opinioni su collaboratori, partner, soci e clienti, può essere estremamente utile che questo flusso di opinioni, anziché girare selvaggiamente sul web, vengano incanalate in una piattaforma autorevole, che in un qualche modo ne garantisca non tanto la veridicità ma quanto meno l’autenticità.

La rete come alleato per una buona prima impressione

L’era digitale ha portato con sé un cambiamento significativo nell’ approccio ai temi fondanti le relazioni umane. La reputazione online è oggi la prima impressione che si ha di una persona, ed è quindi importante essere consci di quello che comunichiamo, di noi, al mondo intero.

La rete è un medium “trasparente”: nessun contenuto caricato sul web può essere successivamente nascosto ed, anzi, rimarrà nella rete per sempre. Questa negazione del diritto all’oblio può spaventare ed è uno dei fattori per cui alcune persone e aziende continuano ad essere restie all’utilizzo della rete e dei social network come strumento primario di comunicazione. Come spesso accade, però, le difficoltà possono rivelarsi opportunità e il segreto, in questo caso, sta nel comprendere quali vantaggi la trasparenza del web può offrire e utilizzarla, quindi, a proprio favore.  Come già nel Rinascimento, Baldassarre Castiglione, un umanista, letterato e diplomatico al servizio dello Stato della Chiesa, del Marchesato di Mantova e del Ducato di Urbino, raccomandava:

“Dovrei augurare all’uomo di corte  di ravvivare la sua fama con doti di abilità e astuzia e assicurarsi che, ovunque andrà da straniero, al suo arrivo sia preceduto dalla sua buona reputazione. E’ opinione di molti che essa accresca la fiducia incrollabile nel valore degli uomini che è già forte nelle menti disposte e preparate.”